I Newa sono gli storici abitanti della valle di Kathmandu, i discendenti dei Kirat, il leggendario popolo himalayano. Vivendo nel crocevia di molte antiche rotte commerciali, con una moltitudine di influenze, i Newa hanno assorbito tutte queste peculiarità per formare la loro cultura che è unica e talmente complessa che è difficile riuscire a conoscerla bene davvero.
Dicono che i Newa facciano festa 366 giorni all'anno. E non stento a crederlo.
Kirtipur è uno dei centri principali dell’antico regno Newa, arroccato su una piccola collina che domina dall’alto il caos di Kathmandu. Nel XVIII secolo d.C., quando Prithvi Naranyan Shah sconfisse i regni Malla della valle di Kathmandu, creando quello che oggi chiamiamo Nepal, Kirtipur è stata l’ultima roccaforte annessa ed è stata teatro di intensi combattimenti in quanto punto di grande interesse strategico.
La storia dice che Shah conquistò Kirtipur solo al suo terzo tentativo, nell'ottobre del 1765, attaccando subdolamente la città mentre gli abitanti stavano celebrando una jatra, una festa ovviamente. La gente del posto, nel frattempo, attesta che fosse al suo tredicesimo tentativo. E Kirtipur è da sempre nota per essere città antimonarchica.Mentre si sale la scalinata verso la città vecchia, possiamo vedere la pietra su cui uno dei generali più potenti del Re Shah perse la testa dopo essere stato catturato in battaglia. La gente del posto, si dice sputi ancora su questa pietra.
A Kirtipur si festeggia Indrayani Jatra, la celebrazione di una delle Ajimas, dee madri che proteggono la valle di Kathmandu, e una delle feste più importanti della città celebrata sia dai Buddhisti sia dagli induisti.
La festa della dea Indrayani fa parte del Nhegan Jatra o Satgaule Jatra, che significa festa celebrata in sette luoghi diversi: Kirtipur, Panga, Nagaun, Satungal, Machhegaun, Joshi Gaun e Lohokho.
Durante il periodo di Ratna Malla, la festa veniva celebrata per sugellare la fratellanza tra questi sette diversi luoghi che erano aree di confine. Il festival era un modo per legare la gente di questi sette posti ed è legata a una leggenda.
Si dice che un demone risiedesse a Kirtipur e si cibasse degli esseri umani che vivevano nel villaggio. Quindi, un membro di ogni casa veniva sacrificato per il benessere del villaggio. Arrivò un giorno il turno di una vecchia coppia. A quel tempo venne a casa loro un principe bisognoso in cerca di riparo. La coppia gli diede rifugio per la notte e quando lui seppe che uno di loro avrebbe dovuto offrirsi al demone per essere ucciso per il benessere della popolazione, il principe chiese alla coppia di lasciarlo andare al suo posto.
Il principe in realtà era la dea Indryani che col suo potere uccise il demone aiutando il villaggio a liberarsi di lui. La festa viene celebrata ancora oggi in ricordo di quella vittoria, dove sempre il bene vince sul male.
E’ una festa che celebra fratellanza e unione, infatti persone provenienti da aree diverse e di caste diverse si occupano dell’organizzazione dell'Indrayani Jatra (Shrestha, Maharjan, Kapali, Mali e Khadgi, tra le altre) si riuniscono e ciascuna ha una responsabilità specifica nel festival.
Quest’anno l'inizio di questo festival che in realtà dura una settimana, sarà venerdì 22 dicembre.
La città vecchia di Kirtipur è costruita attorno al tempio Uma Maheshwor, un tempio dedicato a Shiva-Parvati situato in cima alla collina. In questi giorni di dicembre, l'Himalaya solitamente è oscurato da uno strato di polvere e inquinamento che si erge sopra Kathmandu. Nel frattempo, nella città vecchia di Kirtipur sono ammessi solo veicoli privati, conferendole un'atmosfera molto più pulita rispetto alla capitale. Le travi scolpite del tempio sfoggiano incisioni erotiche parecchio esplicite. Molte raffigurano posizioni acrobatiche fantasiose, spesso con più persone. E’ un tempio tantrico. E si dice che solo le caste sacerdotali comprendano e sanno come eseguire i rituali tantrici.Durante il festival, l’effigie di Indrayani sta fa il giro della città, attraverso gli stretti vicoli, trasportata da dozzine di uomini ubriachi, su di un voluminoso carro di legno ricoperto di rami di ginepro, lalupatey rossi e calendule. Mentre le donne invece le girano in tondo attorno con brocche di aila (liquore di riso Newa).
Il carro di Indrayani è preceduto e annunciato da cimbali e tamburi, e seguito da quello più piccolo che trasporta Ganesh e entrambi devono dirigersi in un punto preciso segnalato nella piazza principale della città. Gli abitanti di Kirtipur si mettono in fila per osservare i festeggiamenti. Ci sono bandierine colorate ovunque e venditori ambulanti di palloncini e zucchero filato
Le donne si mettono in fila, con vassoi d'argento pieni offerte (prasad) da portare alla dea. Tutti si accalcano attorno al carro, spingendo per avere la possibilità di toccare con la testa i suoi piedi o di racimolare un tocco di vermiglio dalla base della statua della dea, con cui si apporranno la tika sulla fronte. Prima che vengano fatte le offerte, i rami che sono di buon auspicio devono essere ben legati al tetto del carro e poi le offerte vengono lanciate tra la folla. Riuscire a raccogliere qualche offerta sarà di buon auspicio e porterà una grande fortuna.
A questo punto il carro di Indrayani viene nuovamente spostato per essere portato in un'altra parte della città per ricevere altre offerte.
Alla fine della giornata viene sacrificato un bufalo e la testa viene gettata nella vasca pokhari di Kirtipur per ringraziare Indrayani di aver permesso ai cittadini e alla città di averla portata in giro per questa festa