Queste i giorni salienti delle cerimonie che si tengono durante il festival che solitamente si tiene all'inizio del mese di ottobre:
1° giorno –
Ghatasthapana (15/10/2023)
Fulpati (21/10/2023)
Maha Astami (22/10/2023)
Maha Nawami (23/10/2023)
Vijaya Dashami (24/10/2023)
Ultimo giorno
- Kojagrat Purnima (28/10/2023)
Il festival
che celebra tutte le manifestazioni della Dea Durga, cade durante il mese di
Kartik nel calendario Bikram Sambat, solitamente tra il mese di settembre e
ottobre del nostro calendario a seconda del calendario lunare, più o meno prima
del raccolto del riso. E’ un festival in cui tutte le famiglie si riuniscono e
in cui coloro che sono lontani o all’estero tornano a casa per stare in
famiglia.
E’ una festa
che ha origine dalle antiche tradizioni animiste e tantriche legate al periodo
del raccolto del riso e alla mitologia Induista.
Dashain
commemora la grande vittoria degli Dei sugli spiriti maligni. Una di queste
vittorie è raccontata nel Ramayana, dove il Dio Ram dopo una cruenta lotta
sconfisse e annientò Ravana, il crudele Re dei Demoni. Si racconta che il Dio
Ram ebbe successo in battaglia solo quando la Dea Durga venne invocata e
evocata. La celebrazione del festival glorifica il trionfo del bene sul male
simboleggiato dalla Dea Durga che uccise il terribile Demone Mahisasur che
terrorizzava la terra con le sembianze di bufalo indiano. I primi nove giorni
del Dashain simboleggiano i nove giorni di lotta con Mahisasur. Il decimo
giorno ricorda quando Mahisasur venne sconfitto e gli ultimi cinque giorni
simboleggiano le celebrazioni fatte per la vittoria con la benedizione della
Dea Durga. Durante il Dashain la Dea Durga viene pregata come Dea Madre.
In
preparazione al festival tutte le case vengono scrupolosamente pulite, decorate
e spesso ritinteggiate come invito alla Dea Madre cosicché possa far visita
alla casa e portare buona fortuna e benedizione.
I primi nove
giorni del Dashain sono chiamati Navahratri e in questi giorni vengono fatti
antichi riti tantrici. In Nepal la forza della vita è personificata nella
energia divina e nel potere della donna, raffigurato dalla Dea Durga nelle sue
varie forme. Tutte le divinità che sono emanazioni di Durga sono conosciute
come Devis, ognuna con aspetti e poteri diversi. Nella maggior parte dei templi
la divinità è rappresentata come un sacro kalash, una sorta di vaso intagliato
o come una divinità con tante braccia che impugna armi. Durante questi nove
giorni la gente rende omaggio alla Dea.
Il primo
giorno è chiamato Ghatasthapana, che letteralmente vuol dire preparazione del
vaso. Il Kalash, il vaso che simboleggia Durga con immagini della Dea di
fianco, viene posto nella stanza delle preghiere. Il Kalash è riempito con
acqua santa e coperto di sterco di vacca in cui vengono seminati dei semi
d’orzo o grano. Viene preparato un terraglio, un piccolo rettangolo di sabbia e
terra, e il Kalash viene posto al suo centro. Il tutto viene seminato. Il rito
del Ghatasthapana viene fatto in un momento propizio che viene indicato dagli
astrologi e il bramino invoca la Dea Durga affinchè benedica il recipiente con
la sua presenza. Vengono invocate le Astha-Matrikas, le divinità tantriche e le
Nava Durga, le personificazioni o emanazioni della dea Durga a cui il festival
è consacrato. La stanza in cui viene posto il Kalash viene detta "Dashain
Ghar" (Ghar vuol dire casa). Generalmente le donne non hanno accesso alla
“Dashain Ghar” durante la Dashain Puja. Un bramino o il patriarca di famiglia
tutte le mattine e tutte le sere di ogni giorno del festival fa una Puja al
Kalash. Tutti i giorni il Kalash e il terraglio attorno vengono bagnati con
acqua santa e si ha l’accortezza di fare in modo che il tutto sia illuminato
alla luce diretta del sole.
Le donne
sposate reciteranno mantra per quindici giorni e si prenderanno cura delle
divinità.
Questi semi
germoglieranno in dieci giorni e i loro germogli, filamenti di erba gialla,
vengono detti “Jamara” e simboleggiano il raccolto. I “Jamara” saranno di buon
auspicio e verranno posti sul capo dei membri della famiglia come “tika”,
benedizione, il decimo giorno della festa.
Il giorno di Fulpaati, circa il 7° o il 6° a seconda del calendario, la “Jamara” viene portata dal palazzo reale della città
di Gorkha, che sta a 169km a nord ovest della Valle di Kathmandu. Una
processione con la “Jamara” e altri oggetti utilizzati per fare la “tika”,
viene condotta da Gorkha a Kathmandu in tre giorni di cammino e in questo
giorno molti dei dignitari del governo aspettano il suo arrivo a Rani Pokhari
nel tardo pomeriggio. Nella parte vecchia della capitale e in Hanuman Doka vi
sono processioni e parate delle bande musicali e militari.
Maha Asthami, è il giorno dei sacrifici degli animali a Durga e Kali.
Le Dee dei templi di tutta la Valle avranno in dono centinaia di sacrifici: dai
polli alle papere, dai capretti ai bufali. La notte dell’ottavo giorno è detta
“Kal Ratri”, la notte nera (Kalo vuol dire nero), in cui vengono fatti i
sacrifici nei templi, nelle caserme,negli antichi palazzi e ovunque andranno
avanti sino all’alba. In Hanuman Doka a Kathmandu per tutta la notte si tengono
le Puje. In tutte le case vengono sacrificati animali e verranno salmodiate
Puje tutta la notte. Il sangue che simboleggia la fertilità verrà offerto alle
Dee. Le carni verranno portate a casa e cucinate come "prasad", cibo
sacro e benedetto dagli Dei. Questo cibo verrà in parte offerto alla divinità
tutelare della casa e poi distribuito a tutti i membri della famiglia. Cibarsi
di queste carni sacre è considerato di buon auspicio.
I sacrifici
continuano anche giorno successivo, Maha Navami. Le famiglie visiteranno i vari
templi della Valle. Il Tempio di Taleju in Hanuman Doka viene aperto al
pubblico una volta l’anno proprio in questo giorno e migliaia di fedeli
verranno a rendere omaggio alla Dea Taleju dall’alba fino al crepuscolo. In
questo giorno si tengono i sacrifici ufficiali da parte dell’esercito
all’interno del Kot, il cortile di Hanuman Doka. Questa cerimonia ai nostri
occhi cruenta, può essere seguita anche da noi occidentali. Molti animali, per
la maggior parte bufali, vengono uccisi a centinaia in onore di Durga per avere
la sua benedizione mentre le parate militari si esibiscono con le loro bande
musicali. Quando la cerimonia è finita Hanuman Doka è totalmente ricoperta di
sangue. In questo giorno viene pregato anche il Dio della Creatività Vishwas
Karma, l’architetto, l’ingegnere e il “designer” dell’Universo, tutte le
fabbriche, i veicoli, i macchinari che ci aiutano nella vita vengono benedetti,
vengono quindi fatti sacrifici anche per le automobili, i camion addirittura
per gli aerei affinché Durga protegga loro e i loro occupanti dagli incidenti
in cui potrebbero incorrere durante l’anno. La cosa per noi è alquanto
bizzarra, ma decisamente interessante. Al massimo in Italia si assiste alla
processione delle auto alla Madonna di Caravaggio per la benedizione...
Il giorno di “Vijaya Dashami”, verrà data la “Jamara e la “tika”, la benedizione fatta da una mistura a base
di riso, yogurt e polvere rossa. La “tika” verrà preparata dalle donne.
Questo giorno è molto importante perché è proprio oggi che tutti gli
appartenenti alla famiglia ci tengono ad essere riuniti a casa per ricevere la
benedizione della famiglia. Le sorelle più vecchie benediranno con la “tika” i
fratelli più giovani e i parenti auspicando fertilità e longevità per l’anno a
venire. Il rosso simboleggia il legame di sangue che unisce le famiglie. Allo
stesso tempo le sorelle più vecchie faranno regali ai fratelli più piccoli o
daranno loro una mancia, la “Dakshina”. La cerimonia della “tika” dura cinque
giorni, giorni in cui si starà in famiglia a festeggiare mangiando, bevendo,
giocando a carte.
La festa di
Dashain finisce con la notte di luna piena, dopo più o meno 15 giorni di festa. Questa
notte è detta “Kojagrat Purnima” o “Kojagrata” che vuol dire “essere
risvegliati”. Lakshmi, la Dea del benessere, dell'abbondanza e della luce,
viene invocata in questo giorno e i fedeli si fanno visita l’un l’altro.
In Nepal, la festa di Dashain è spesso l’unica
occasione in cui ci si scambiano regali, abiti nuovi e in cui le famiglie più
povere possono consumare dei pasti a base di carne.