Appena valicato l’ultimo passo, Lo Manthang appare adagiata in un altopiano dai colori pastello che toglie davvero il fiato e ti fa sentire come se entrassi in un acquarello. Il paesaggio è surreale.
La cittadina è circondata da mura un tempo fortificate e qui la vita scorre lenta attorno al palazzo reale, oramai disabitato ma dove fino a qualche anno fa, prima che il Re morisse, si poteva passare qualche ora in regale compagnia per un tea. Evento e episodio al limite del surreale ai nostri tempi.
La città ha tre bellissimi Gompa da visitare e in cui fermarsi a meditare o anche solo a pensare che siamo in un luogo perso nel tempo e nello spazio, un miracolo nepalese:
Il Thubcen Gompa, il Jampa Lhakhang ed il Chode Gompa.
Questi splendidi palazzi raccolgono testimonianze di inestimabile valore artistico, storico e culturale e sono stati a lungo protetti e oggetto di restauro da parte di progetti dell'American Himalayan Foundation curati da un nostro connazionale, Luigi Fieni, un grande professionista, ma soprattutto un grande uomo dotato di grande sensibilità, dedizione e amore per la cultura che in 20 anni di lavoro ha cercato di preservare. Vedetevi il suo sito e i suoi lavori qui. Io ho avuto la gran fortuna di conoscerlo di persona e sarò sempre grata al Karma per questo incontro prezioso.
Il Chode Gompa è detto anche Dragkar-Thegchen Ling, che è nel quartiere monastico, è sede della scuola monastica del Mustang, e il suo vecchio Gompa con la sala delle Assemblee è bellissimo. Qui c’è anche un piccolo museo dove sono conservate le antiche maschere cerimoniali per i Cham, le danze sacre che vengono inscenate dai monaci durante il Tiji festival. Fu costruito durante il regno del primo Re del Mustang, Ama Pal, ed è il monastero più grande della città, dove risiedono i Lama più importanti.Il Jampa Lhakhang è un Gompa a tre piani alto una ventina di metri che fu costruito nel 1447 durante il regno del 2° figlio di Ama Pal, Angon Sangpo, e la sua cappella è principalmente usata per la meditazione. Al secondo piano nel Lakhang c’è una grande statua di Maitreya il Buddha del Futuro, che è alta circa 10 metri e all’ultimo piano ci sono numerosi affreschi con 28 mandala tantrici molto potenti, 7 nella parete est, 7 nella sud, 4 nella nord e 10 nella ovest. Tutti raffigurano varie forme di Yab-Yum, l‘unione tantrica delle divinità. Sotto i mandala sono affrescati numerosi tondi con figure sacre.
Il mandala è la rappresentazione Buddhista dell’Universo, un cosmogramma che con le sue linee, colori e disegni rappresenta l’esistenza ed è usato per la meditazione tantrica e i riti di iniziazione. La creazione di un mandala in un luogo consacrato è considerata di buon auspicio e di grande beneficio a tutti gli esseri viventi. Io ne ho visto uno di sabbia proprio al vecchio Chode Gompa.
Uno dei mandala che da più all’occhio nel Jampa Lhakhang è quello che raffigura Yamantaka, una delle feroci emanazioni di Manjushri, il Bodhisattva della conoscenza. Lei conquistò Yama facendolo morire dalla paura. Chi medita con la potenza di questo mandala spera di raggiungere una forza tale da non temere la morte. Yamantaka ha nove teste, quella principale è una testa di toro, tra le sue corna, ce n’è un’altra orrorifica rossa e sopra questa testa, la testa di Manjushri. Ognuna delle sue 34 braccia sostiene armi e simboli di potere.
Il Thubchen Gompa è un unico grande Dhukhang, ovvero sala delle assemblee Sakyapa, è abbellito da 35 enormi colonne lignee intarsiate con potenti mantra e ha le pareti completamente coperte di affreschi in oro argento e colori naturali. Fu costruito durante il regno del 3° Re di Lo Tashi Go nel 15° secolo. All’ingresso ha 4 immagini dei 4 Re guardiani e la statua principale al suo interno è quella di Padmasambhava, il Guru Rimpoche e alla sua destra vi è una statua di Amitayus, il Buddha della lunga vita, e alla sua destra vi è Hayagriva in yam-yum. Vi sono inoltre varie immagini di Avalokiteswara, il Bodhisattwa della compassione.
Stare qualche giorno nella capitale del regno di Lo è un regalo che ogni essere umano dovrebbe farsi almeno una volta nella vita.