Narayan o Vishnu è il Dio protettore della creazione nell’Induismo, ed è noto ai più appunto come il Creatore. Il tempio a lui dedicato sopra il
Una leggenda narra che un tempo Vishnu, nell’atto di distruggere il demonio uccise un Bramino che si era trasformato in demone. Un’azione del genere era considerata essere uno dei cinque crimini più abominevoli, uno dei cinque peccati capitali. Vishnu pensando a quello che aveva fatto girovagò qui e là su Garuda, la figura mitologica mezzo uomo mezzo uccello, che è il suo veicolo. Quando arrivò a Changu, un eremita di nome Sudarsana, non riconoscendolo come il Dio Vishnu, lo decapitò. Vishnu in quel momento fu colto da un grande rimorso per il suo peccato. Disse che da allora in avanti avrebbe vissuto sulla collina di Changu, dove lui si era ricordato del suo peccato e che chiunque sarebbe venuto a pregarlo a Changu sarebbe stato perdonato dei suoi.
Nel Buddhismo Changu Narayan è invece venerato per il Bodhisattwa
Avalokiteswara, il Bodhisattwa della Compassione di cui il Dalai Lama è
incarnazione sulla terra. I Buddhisti credono in una leggenda che racconta che
Garuda, il veicolo di Vishnu, e Takshaka, il re dei serpenti (naga) della Valle
di Kathmandu erano impegnati in una cruenta battaglia. Quando Garuda invocò
Vishnu di aiutarlo, Takshaka fu certo di essere seriamente in pericolo e iniziò
a pregare Avalokiteswara, che compassionevole fece finire la battaglia e mise
la pace tra i due avversari. Vishnu vergognandosi del suo comportamento durante
il conflitto si offrì di trasportare il Bodhisattwa a Changu e così creò la
particolare icona di Hari hari hari Vahan Lokeswora. A Changu Narayan il Bodhisattwa
Avalokiteswara si vede ben distinto dalle figure induiste su una scultura in
pietra dietro il tempio mentre Garudasana Narayan, Vishnu sul suo veicolo
Garuda, sta nel cortile del tempio. Uno fu fatto nel X secolo e l’altro, di cui
si trovano molte copie in Valle, nel XIII secolo. Nonostante le leggendarie origini del tempio, gli storici
attestano che prima costruzione del tempo sia datata intorno al II secolo. Si
crede che fosse stato fatto costruire da Haridatta Varma, un Re della dinastia
dei Licchavi, che regnò intorno al 325 dc, molte generazioni prima di Manadev
I. Gli storici dicono che Haridutta aveva ordinato la costruzione di altri
quattro templi in onore di Narayan sulla cime di altrettante colline situate
nella Valle di Kathmandu: Ichangu Narayan, Sikhara Narayan e Lokapalasvamin.
L’iscrizione che sta sul pilastro dove è scolpita la statua di Garuda Dhwaja,
che racconta delle vittorie di Manadev I, risale a circa il 464 DC e testimonia
come il tempio fosse più antico di quanto si potesse pensare, è sicuramente la
più vecchia iscrizione che è stata scoperta in Nepal. Questa iscrizione
testimonia inoltre come fosse costume presso le famiglie reali rendere omaggio
alla divinità. La maggior parte degli omaggi furono fatti sottoforma di
restauri e ricostruzioni perché il tempio nei secoli subì ripetutamente danni a
causa dei terremoti. Nel 607 il Re Amsuvarma restaurò parte dei rivestimenti
delle immagini sacre del tempio e fece una cospicua donazione.
Il tempio poi venne lasciato al suo destino e iniziò a
deteriorarsi fino a che Visva Malla di Bhaktapur, tra il 1548 e il 1560, non se ne occupò. Poi
Gangarani di Kathmandu, la nonna di Pratap Malla, lo fece restaurare dopo che
subì un incendio. Nel 1694 il tempio necessitò ancora di interventi di restauro
e ricostruzione che furono offerti dalla Regina Madre di Kathmandu
Radhiklaksmi. La Regina
offrì anche numerosi doni, tra cui un bellissimo torana d’oro, un ammontare in
oro e argento pari al suo peso e una statua che raffigurava lei stessa col
figlio inginocchiati davanti al tempio che fu posta dietro il Garuda Dhwaja di Manadev
I. Sempre nello stesso periodo Bhupalendra Malla di Kathmandu offrì una nuova
testa di Vishnu al tempio visto che la precedente era andata distrutta durante
una puja. Vent’anni dopo questo restauro, il tempio prese fuoco nuovamente e in
questo periodo, che va dal 1700 al 1722, Bhaskar Malla lo ricostruì nuovamente
e fece rifinire a arte anche il tetto.
Il tempio che racchiude in se 1700 anni di storia nepalese,
è decorato con alcuni tra i più preziosi lavori di scultura, intaglio e
forgiatura di tutta la valle. Vedendo questo tempio si ha quindi la possibilità
di osservare in un colpo solo tutta la storia e l’evoluzione culturale e
artistica della Valle di Kathmandu.
Nelle travi di legno di sostegno dei due piani della pagoda
del tempio sono rappresentate finemente intagliate le dieci incarnazioni in cui
Narayan si trasformò per distruggere chi si comportava come un demone. C’è una
splendida statua del VI secolo che rappresenta la forma cosmica di Vishnu,
mentre un’altra richiama la leggenda della sua incarnazione in un nano quando
schiacciò il Re Bali. Una statua di Vishnu che eviscera Narsingha, l’uomo
leone, è molto particolare e interessante. I portali a est sono di bronzo e le
campane sono decorate con dragoni. Dei leoni in pietra sono situati a guardia
davanti ai portali. Divinità e grifoni spuntano dai muri e decorano gli scalini
del tempio.
La statua di Garuda inginocchiato a grandezza naturale è
situata prima del tempio davanti a Vishnu in segno di rispetto, mentre invece
la statua più famosa è quella di Vishnu a cavalcioni del suo veicolo.