martedì, settembre 05, 2006
jasalmer e il nepal...
Come si chiama questo bambino? Non lo ricordo...è un piccolo di jasalmer...mi ha chiesto una foto e mi ha ringraziata...come se fossi stata io a fargli un favore e non lui a regalarmi il suo sorriso...
Mi ha fatto pensare al Nepal...oggi ho leggevo sul kantipur on line che il 5% dei farmaci in commercio in Nepal su 642 farmaci esaminati sono al di sotto degli standard di sicurezza, ci sono 119 farmaci in circolazione senza essere stati registrati dal governo...e oggi leggevo sul kantipur on line che gli attivisti per i diritti umani chiedono l'intervento di Annan per far luce sull'impunità dei gerarchi della RNA di Gyanendra...che fine hanno fatto tutte le persone vittime degli arresti sommari di tutti questi anni? e le famiglie dei morti ammazzati?
Che fine farà il mio tetto del mondo? Cosa farà la Cina quando la ferrovia di Qinghai arriverà in Nepal?
Il Nepal un lembo di terra tra due giganti...la Cina..l'India...un paradiso sul tetto del mondo...
domenica, settembre 03, 2006
la fuga
Devi essere forte perché tutto questo vada avanti, più forte del vento, più forte del tempo, più forte della distanza, tutto deve sembrarti relativo, tutto deve sembrarti di passaggio, tutto deve essere un attimo...
Sono scappata a Delhi, ho creato questo vuoto spazio-temporale per non pensare. Ho visto l'India che mi aspettavo di sentire: un tipudio di contraddizioni inconciliabili. Ho cercato di viverla con tutta me stessa, con grande fatica...l'India perduta, l'India è un ricordo, un ricordo di ciò che ho letto sui libri...dov'è finita l'India? Inghiottita dal suo progresso, così grande, così veloce, così inaspettato, così inconciliabile con la sua cultura, con la sua memoria...ho visto la gente perdersi nel progresso, l'ho vista spaesata, impreparata, curiosa ma incapace di gestire questa grande opportunità di crescere o di finire nei ricordi.
In India tutto è in vendita, anche il misticismo, le acque sacre di Pushkar dove riposano le ceneri del Mahatma, ho osservato molti indù non avere più rispetto della sacralità del loro passato, più preoccupati a cazziare i turisti che fotografano le staue dei templi (stragiusto) piuttosto che a indignati di fronte a chi si vende la propria cultura e la propria tradizione per un misero pugno di rupie. In fondo cosa ne so io di cosa vuol dire essere poveri, di cosa vuol dire vivere in India con 2 euro al giorno...in India si vende tutto, si vendono gli organi, anche quelli che hanno salvato dalla morte il cugino del mio fidanzato...questa India è un po' perduta...io mi sono persa negli occhi delle donne, io mi sono persa negli occhi dei bambini...in India ci sono nuvole di bambini che hanno questi occhi grandi grandi che sembrano dei fari o dei buchi neri, dipende da come li guardi, da come li vedi, se li senti come gioia o come disperazione, io mi ci sono persa nei grandi occhi neri dei bambini indiani...
L'India è stupefacente, magnificente, ha un'arte meravigliosa, è un incontro magico di due mondi magici, quello islamico e quello indù, che ancora oggi convivono bene o male in due strade parallele.
In India c'è quasi ovunque odore di cumino, per le strade, nelle case, mi è successo di sentirlo anche in un negozio di stoffe...
L'India...è così grande e io ho visto così poco, solo questo Rajasthan dei sogni...e della realtà...ovviamente a seconda di come lo guardi...
Sono scappata a Delhi, ho creato questo vuoto spazio-temporale per non pensare. Ho visto l'India che mi aspettavo di sentire: un tipudio di contraddizioni inconciliabili. Ho cercato di viverla con tutta me stessa, con grande fatica...l'India perduta, l'India è un ricordo, un ricordo di ciò che ho letto sui libri...dov'è finita l'India? Inghiottita dal suo progresso, così grande, così veloce, così inaspettato, così inconciliabile con la sua cultura, con la sua memoria...ho visto la gente perdersi nel progresso, l'ho vista spaesata, impreparata, curiosa ma incapace di gestire questa grande opportunità di crescere o di finire nei ricordi.
In India tutto è in vendita, anche il misticismo, le acque sacre di Pushkar dove riposano le ceneri del Mahatma, ho osservato molti indù non avere più rispetto della sacralità del loro passato, più preoccupati a cazziare i turisti che fotografano le staue dei templi (stragiusto) piuttosto che a indignati di fronte a chi si vende la propria cultura e la propria tradizione per un misero pugno di rupie. In fondo cosa ne so io di cosa vuol dire essere poveri, di cosa vuol dire vivere in India con 2 euro al giorno...in India si vende tutto, si vendono gli organi, anche quelli che hanno salvato dalla morte il cugino del mio fidanzato...questa India è un po' perduta...io mi sono persa negli occhi delle donne, io mi sono persa negli occhi dei bambini...in India ci sono nuvole di bambini che hanno questi occhi grandi grandi che sembrano dei fari o dei buchi neri, dipende da come li guardi, da come li vedi, se li senti come gioia o come disperazione, io mi ci sono persa nei grandi occhi neri dei bambini indiani...
L'India è stupefacente, magnificente, ha un'arte meravigliosa, è un incontro magico di due mondi magici, quello islamico e quello indù, che ancora oggi convivono bene o male in due strade parallele.
In India c'è quasi ovunque odore di cumino, per le strade, nelle case, mi è successo di sentirlo anche in un negozio di stoffe...
L'India...è così grande e io ho visto così poco, solo questo Rajasthan dei sogni...e della realtà...ovviamente a seconda di come lo guardi...
Iscriviti a:
Post (Atom)